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NEI VIGNETI GLI INSETTI DANNOSI SI CONTROLLANO CON GLI INSETTI UTILI

CIRCOLO AGRARIO FRIULANO: NEI VIGNETI GLI INSETTI DANNOSI SI CONTROLLANO CON GLI INSETTI UTILI

Nella mission del Circolo Agrario Friulano, da sempre, rientrano la ricerca di metodi di difesa innovativi e meno impattanti nell’ambiente, di pari passo con quelle che sono la necessità di integrare e armonizzare l’attività agricola con l’ambiente stesso e le richieste da parte dei consumatori di produzioni sempre più sostenibili dal punto di vista ecologico.

In questi ultimi anni si è assistito nei vigneti ad uno sviluppo esponenziale delle cocciniglie, insetti di piccole dimensioni ma altamente prolifici (una femmina può arrivare a deporre alcune centinaia di uova). Questi insetti svolgono gran parte del loro ciclo sotto la corteccia, per poi migrare all’interno dei grappoli, e comunque in zone dove sono difficilmente intercettabili con i comuni trattamenti antiparassitari. Durante il loro ciclo vitale, le cocciniglie producono quantità molto abbondanti di melata la quale provoca un deterioramento delle uve rendendole difficilmente vinificabili. La melata attrae inoltre altri insetti, come il moscerino della frutta che pungendo gli acini e inoculando lieviti e batteri fa partire nelle uve il temutissimo marciume acido, responsabile di notevoli perdite quantitative e soprattutto qualitative, in vendemmia.

Anche la cocciniglia però, possiede il suo antagonista naturale, e cioè un altro insetto presente in natura che per riprodursi deve deporre le uova all’interno dell’insetto dannoso. Questo antagonista naturale, chiamato Anagyrus pseudococci, prelevato in natura, viene “coltivato” all’interno di vere e proprie biofabbriche in numero considerevole e, manualmente, viene distribuito nell’ordine di 2/3.000 individui ad ettaro all’interno dei vigneti; appena insediati, gli insetti utili vanno ad intercettare le cocciniglie, vi depongono le uova al loro interno e da qui parte una nuova generazione di Anagyrus che ripete il ciclo in maniera naturale. Nell’ arco di pochi anni si riesce così a ristabilire nei vigneti quell’equilibrio tra insetto dannoso e suo parassitoide tale per cui i trattamenti insetticidi possono essere eliminati. Un altro insetto che si ciba delle temutissime cocciniglie, è una coccinella piuttosto grossa, delle dimensioni di circa 6 mm, chiamata Cryptolemus montrouzieri, la quale per svilupparsi si ciba di diverse decine di cocciniglie ogni giorno ed il suo impiego è indicato in associazione all’Anagyrus quando si è in presenza di infestazioni importanti. È comunque opportuno ribadire che gli insetti utili che vengono liberati sono già presenti e insediati nei nostri areali.

Questa attività va di pari passo con l’utilizzo della confusione sessuale per il controllo biologico delle tignole dell’uva (altro insetto che, se non controllato, provoca gravissime perdite di prodotto e grave scadimento qualitativo delle uve) dove vengono appesi in vigneto degli erogatori di feromone dell’insetto stesso. La femmina della tignola rilascia naturalmente una scia di feromone, necessaria per venire intercettata dal maschio. Alterando la quantità di feromone mediante i diffusori, il maschio non riesce quindi ad intercettare la femmina e quindi a fecondarla; non ci sarà quindi lo sviluppo delle larvette di tignola che andrebbero a erodere gli acini di uva in fase di sviluppo.

Questi sistemi di controllo biologici, per nulla impattanti nell’ambiente ed a residuo zero nel prodotto finale, negli ultimi tre anni sono stati promossi in maniera importante dal Circolo Agrario Friulano, riscontrando peraltro molto interesse nelle aziende viticole stesse, segno che il tema ambientale e la salubrità degli alimenti sono temi sempre più sentiti oltre che dai consumatori, anche dal produttore.

I risultati di questo lavoro si notano anche dal fatto che nei vigneti dove lo scorso anno sono stati fatti i lanci, già dall’inizio di questa primavera e prima dei lanci di quest’anno (che si stanno ultimando in questi giorni), si rilevava la presenza di Anagyrus e di Cryptolemus naturalmente svernati in loco.

Nel corso del 2019 il Circolo Agrario Friulano, mediante il proprio professionale e puntuale servizio tecnico e di divulgazione, ha distribuito sul territorio insetti utili su una superficie di circa 350 ettari di vite e confusione sessuale su circa 2800 ettari ed il trend per il 2020 è in aumento.

Le sfida per il prossimo futuro sarà quella di puntare a controllare un numero sempre maggiore di patogeni con metodi naturali, per la salubrità delle produzioni destinate al consumo e per la sicurezza degli operatori del settore.

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